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DIARIO DI BORDO - CAPO HORN

 
Ciao…
prima di cominciare a raccontare le sensazioni, le emozioni di questa mia nuova sfida , sicuramente molto dura a causa delle cattive condizioni atmosferiche, delle strade sterrate, delle dogane internazionali e dei vari prologhi logistici, vorrei dire che , in tutti i momenti d’incertezza, sconforto o titubanza, con me c’era il grande ANGELO SAPORITO, che dal cielo mi sorrideva , com’é solito fare, e dico com’è solito fare perché per me è ancora tra noi.
Mi ha dato la carica per arrivare giù al cartello “ Fine del mondo “
E’ alla sua memoria che dedico l’approdo alla tanto agognata “ Terra del fuoco “
Alla festa di partenza , i miei amici mi hanno messo al collo un amuleto, a forma di ferro di cavallo , che mi ha dato una grande forza. Grazie a tutti e all’ideatrice : mi ha portato fortuna !
Ringrazio l’analista Massimo Messana : è a lui che devo la vita . Infatti , quel terribile 15 giugno2002 , a seguito del grave incidente occorsomi , per puro caso , passava da lì e mi soccorreva , estraendomi la lingua fuori dalla gola e consentendomi così di riprendere a respirare . Grazie , dott .Messana , oggi , senza il suo provvidenziale intervento , non sarei qui a raccontare questo inebriante diario di bordo ! Ringrazio i sostenitori tecnici, la Makingweb , l’Ottica Pitruzzella che mi ha dato un terzo occhio , Il Borghese Abbigliamento , la Camiceria Coral , Obiettivo Affari , la ditta Rizzo “ Specialità dell’ orto “ e il sindaco Messana per la fiducia accordatami .
Saluto i tre grandi capienti : Leonardo Guida , Saro Casentino e Pippo Cento che mi hanno invogliato , chiedendomi di rappresentarli , perché io sono il loro seguito , la nuova generazione , che in maniera egregia si affaccia al palcoscenico delle due ruote .
Mi hanno regalato libri e riviste , ma soprattutto mi hanno partecipato il loro entusiasmo ed io , ( il loro pupillo Lucky ), ancora una volta , sono riuscito a regalargli un sogno . Grazie ! Voi siete stati con me e ho portato orgogliosamente la vostra stecca !
La mia sfida è cominciata in salita con qualche spostamento dei voli a causa della nebbia , ma ciò che ha cambiato tutto , è stato il fatto di non aver trovato la moto al porto di Buenos Aires , ma in un porto vicino con la semplice giustificazione : mare agitato ! Sdoganare “La Regina” in quei giorni di festa non è stato facile . Ho dovuto sfoderare tutta la mia sicilianità , mi sono arrampicato sugli specchi e , a tarda sera , il doganiere di turno mi ha consegnato la moto.
Appena uscito dal porto , sono stato fermato dalla P.F.A ( polizia federale argentina ) che mi ha fatto mille domande e mi ha bloccato per più di mezz’ora ( attesa interminabile !!! )
Finalmente sono ripartito , ma il tempo stava cambiando , quindi ho cercato un posto per dormire , ma è arrivato il battesimo dell’acqua , che mi ha mollato soltanto dopo cinquanta Km.
Mi sono alzato all’alba con una decisione precisa : percorrere i 1500 Km d’asfalto fino a Comodoro Rivadavia in un giorno , ma , catturato dallo spettacolo offerto dalle piattaforme di petrolio e di gas , ho deciso di rallentare la corsa per fotografare : Punta Tombo e la penisola Valdes .
Da lì , mi sono spostato , attraversando l’entroterra , sulla mitica Ruta ( strada ) 40 , tutta sterrata , che mi avrebbe portato sul lato cileno all’Angostura nella Patagonia cilena , al Chalten e poi al famoso e spettacolare ghiacciaio Perito Moreno, attraversando i parchi nazionali del Glacial e della Torre del Plain , dopo aver visto il Fitz Roy e il Se Rotore ( pareti rocciose di quattromila metri che sono il terrore degli alpinisti) .
La Ruta 40 è la strada più terribile del mondo , con la ghiaia che si accumula al centro: pericolosissima ! E’ molto larga e si deve sempre seguire la linea battuta perché , quando vai a cavallo sulla ghiaia , è come finire su una lastra di ghiaccio e intorno a te c’è il deserto ! Devi avere , non due , ma tre occhi ben aperti !
La mia spalla dx, che deve essere operata, ha dovuto resistere alle fatiche con l’ aiuto di farmaci antidolorifici.
Inoltre , bisogna combattere contro le raffiche di vento che ti spostano improvvisamente sullo smosso , cercando di farti perdere l’equilibrio .
Andando sempre più giù , la temperatura cambiava , a causa dei venti gelidi , che viaggiano ad una velocità di 140 Km orari , ti stallonano dal sedile . Mi sono reso conto che il “Gioiello” aveva bisogno di un intervento perché la temperatura del motore non si muoveva , l’ ho riscaldata mettendo sulle griglie dei radiatori il sughero ed io ho indossato i guanti in lattice da infermiere , evitando la traspirazione e sfuggendo , così , al freddo !
Veri problemi meccanici ( la vecchia fedelissima ) non ne ha avuti , a parte la foratura della ruota anteriore che su quel ripio ( sterrato con ghiaia ) ci stava proprio !
Durante la sosta nella sconfinata Pampa Argentina , si sono avvicinati due cacciatori di guanachi ( guanaco significa schifoso ) borraci ( ubriachi ) di servesa ( birra ) con i fucili sul cruscotto , la macchina senza targa . In un’ estansia ( fattoria ) in cui avevo dormito , mi avevano avvertito che potevo incontrarli , quindi non mi sono scomposto più di tanto. Ho cercato di socializzare , bevendo la servesa e gli ho fatto credere che avevo bisogno di una camera d’aria e ho chiesto loro se potevano andare a comprarmela in un villaggio vicino. Naturalmente hanno detto di sì e gli ho dato 100 pesos ( 25 euro ) , così si sono allontanati contenti e ubriachi.
I paesaggi mozzafiato con i vari laghi e con le montagne innevate sono qualcosa d’indescrivibile a parole . In particolare il Lago del deserto , una specie di laguna e il fronte del ghiacciaio” Perito Moreno “ che è magico , i riflessi della luce lo fanno brillare di colori diversi !
Ho attraversato riserve incontaminate , incontrando animali come la lepre patagonica , volpi e conigli che corrono in maniera diversa dai nostri , naturalmente c’erano anche i guanachi e i condor.
Nel percorso in direzione USHUAIA ( ultimo paese del sud del mondo ) non sempre c’erano i distributori di benzina e per rifornire il polmone ( serbatoio ) e dare linfa vitale al cuore ( carburatore ) della mia amata compagna , ho dovuto ripiegare sull’appoggio delle fattorie, dove venivo accolto bene . Ho provato a piazzare una tanica di carburante sul sedile posteriore , ma mi è stata sequestrata ad una delle tantissime dogane incontrate durante il cammino.
Nelle fattorie per generare energia sfruttano il potente vento che muove delle ventole . La benzina costa pochissimo .
Nei villaggi c’erano per le strade molti bambini ed è molto triste pensare che cresceranno in quei posti tagliati fuori dal mondo .
Attraversare quei luoghi è stato come sfogliare il meraviglioso libro che è il mondo .
Gli odori avvertiti in quei posti incontaminati sono stati per le narici e la mente rinvigorenti ed in quegli spazi immensi ho assaporato il senso della vera purezza e della vera libertà .
I posti attraversati sono stati : Buenos Aires , Mar Del Plata , Baia Blanca , Punta Tombo , la penisola Valdes ,Comodoro Rivadavia , Caletta Olivia , Pico Truncado , Lago Pasadas , Tres lagos , Lago Viedma , El Calafate , Rio Turbio , Rio Gallegos , Lo Stretto Di Magellano , Punta Arenas , Rio Grande e tutto questo sempre per arrivare in fondo al cartello : Fine del mondo , braccio dell’ Antartide tra i due oceani Atlantico e Pacifico per potere scattare la tanto sofferta foto e gioire come un bambino che riceve il suo primo giocattolo e naturalmente vincere sul buio della miglior vita .
E’ stata un’emozione unica , indescrivibile ,viaggiate !!!
Non leggete solo poche pagine ….
Adesso io e “ il gioiello , siamo pronti a puntare la ruota anteriore su Dakar e giù dalla costa verso il terzo capo del mondo : Capo di Buona Speranza ( Città del Capo )
Che ne dite ?
Fatemi sapere .
Ciao a tutti dal piccolo Luciano La Placa.

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